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RURŌNI

ARIELE BACCHETTI SOLO EXHIBITION

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Questo ciclo pittorico, avviato alla fine del 2022 e proseguito fino al momento presente, nasce dall’esigenza di Ariele Bacchetti di cimentarsi in nuove soluzioni figurative, compositive ed esecutive che risultano nell'elaborazione di immaginari sincretici in cui Oriente e Occidente convergono in modo libero e disinvolto. Egli ci invita a esplorare un universo artistico unico che ci restituisce la sua personalissima prospettiva creativa.

Il titolo rurōni - termine coniato da Nobuhiro Watsuki alla fine del secolo scorso e derivato dalla fusione delle parole rurō, «vagabondo», e rōnin, «samurai senza padrone» - ben rappresenta gli scenari fantastici in mostra, popolati da guerrieri erranti intenti ad affrontare circostanze bizzarre e talvolta grottesche. L’artista attinge dalla tradizione visiva nipponica, discostandosene tuttavia per realizzare contesti suggestivi in cui i suoi personaggi agiscono autonomamente rispetto ai loro referenti culturali e indipendentemente dai codici convenzionali. Essi, seppur ispirati al Giappone feudale, appartengono a una dimensione che esula da tempo e spazio, dove la loro narrativa individuale è aperta a infinite interpretazioni. 

I soggetti dei dipinti fungono da avatar in una quest immaginaria cui gli spettatori sono esortati a partecipare attivamente, costruendo la trama delle vicende raffigurate. L'arte diventa così un'esperienza interattiva che permette a ognuno di ideare la propria versione del racconto. 

L’autore combina elementi curiosi in maniera imprevedibile, dando vita a opere che sfidano le aspettative e si aprono verso l’inesplorato. Misteriose presenze si incontrano e si scontrano in apparizioni evanescenti, sospese in un’atmosfera soprannaturale di ispirazione shintoista efficacemente resa attraverso l’abile uso dei pieni e dei vuoti e delle stratificazioni cromatiche.

L’ukiyo-e - genere artistico giapponese nato nel periodo Edo (1603-1868) - costituisce per Bacchetti uno stimolo verso la ricerca e lo sviluppo di un nuovo sistema di rappresentazione spaziale e anatomica che si traduce in lavori dal notevole impatto visivo e coinvolgimento narrativo. Questa tecnica gli permette di operare svincolato da volumi, toni chiaroscurali e regole prospettiche, prediligendo la smaterializzazione della figura e l'utilizzo di colori dissimili dal dato naturalistico applicati per campiture omogenee. La varietà dei materiali impiegati denota anch’essa l’approccio sperimentale dell’artista.

Le sue pitture sono luogo d’improvvisazione scenica dove i soggetti, alla stregua di attori del teatro kabuki, sono dotati di un’intensa carica espressiva e di un ponderato slancio vitale. Il gesto pittorico rapido, insieme alla vivacità e alla dissonanza dei colori adoperati, dona dinamicità alle scene, richiamando la pratica dello storyboard nella composizione narrativa - ma anche quella dei manga, cui il titolo della mostra fa riferimento (Nobuhiro Watsuki, 1994-1999, Rurōni Kenshin: Meiji kenkaku romantan, «Kenshin il vagabondo: Storia d'amore dello spadaccino del periodo Meiji»). Ciascuna pennellata traccia il nuovo capitolo di una storia in divenire e ogni personaggio sembra pronto a intraprendere la prossima avventura.

Il protagonista di questo ciclo è senz’altro il samurai, figura dal fascino esotico incarnazione dell’inviolabile codice di condotta del Bushidō, ritratto in avviluppamenti mortali nel tentativo di fronteggiare antagonisti e minacce di diverso tipo. Il combattimento rappresenta simbolicamente il superamento dei propri limiti, perno concettuale del corpus di lavori esposto, configurandosi come un rituale di morte e rinascita (artistica) in cui il sangue assurge a simbolo di trasformazione. In questo clima di tensione crescente, definita mediante drammatici accostamenti cromatici dall’esito quasi espressionista, la lotta emerge come un momento intensamente erotico, un’esperienza intima di connessione fisica ed emotiva tra gli sfidanti. Tale contrasto tra l’erotismo e la violenza dello scontro genera un’atmosfera travolgente.

Ariele Bacchetti ci invita a riflettere sul potere dell'arte di creare mondi e storie senza tempo né confini, dimostrando come questa possa essere un viaggio avvincente dove l'improvvisazione e la sperimentazione sono le chiavi per aprire le porte verso l’inaspettato.

 

~ Lisangela Perigozzo, 2023

RURŌNI

personale di Ariele Bacchetti

a cura di Lisangela Perigozzo

⚔︎ prorogata fino all'11 novembre ⚔︎

opening 

sabato 07 ottobre, h 17

visita guidata con l'artista

venerdì 13 ottobre, h 17.30

La mostra è visibile presso LuogoArteContemporanea su appuntamento.

Ingresso gratuito.

Le opere in mostra sono in vendita.
Per maggiori informazioni scrivere a info@arteluogo.it
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